Allarme rifiuti tecnologici, come far durare di più il nostro device

Poche cose invecchiano tanto velocemente quanto i nostri dispositivi elettronici. O, comunque, la maggior parte delle persone vuole sempre gli ultimi modelli di smartphone, così da condannare a una vita breve gli apparecchi precedenti. Fatto sta che, solo nel 2021, la produzione di rifiuti elettronici ha toccato la cifra record di 58 milioni di tonnellate. A dirlo è l’ultimo Global E-Waste Monitor, che segnala come aumentino le apparecchiature da smaltire e al contempo diminuisca il loro tempo di durata.

Perchè invecchiano così in fretta?

Un po’ ci sono le mode, come in tutti gli aspetti della vita. Un po’ i device tendono a invecchiare precocemente, e smettono di poter esser aggiornati ai vari software successivi. Ancora, pare che alcune case produttrici applichino una sorta di obsolescenza programmata ai modelli che commercializzano, così da spingere (o forse costringere) i consumatori a sostituire di frequente i loro device. In ogni caso, quello dei rifiuti elettronici è un problema davvero molto serio, che va affrontato anche con responsabilità individuale.

Lunga vita ai device

Per far sopravvivere i nostri dispositivi più a lungo e preservarli dall’ obsolescenza tecnologica (con buona pace anche per l’ambiente), arrivano i consigli di Brian X. Chen, l’esperto di tecnologia del New York Times, consigli poi ripresi da Agi. In prima battuta, Chen ci sostiene che gli aggiornamenti software dei nostri device non debbano essere installati in modo assolutamente automatico. Gli aggiornamenti, per l’esperto, si possono anche ritardare. Però dobbiamo seguire alcune regole in fatto di sicurezza.
Dopotutto, non è realistico per tutti eseguire l’aggiornamento secondo i programmi di un’azienda tecnologica: alcuni dispositivi, inclusi i telefonini Android, smettono di ricevere aggiornamenti software dopo soli due anni. Non tutti abbiamo il tempo o il denaro per acquistare nuovi prodotti regolarmente. Allo stesso tempo, però, non vogliamo utilizzare gadget vulnerabili a bug, attacchi informatici e altri difetti. Gli aggiornamenti, per l’esperto, si possono anche ritardare. Però dobbiamo seguire alcune regole in fatto di sicurezza, ha scritto Brian X. Chen.

Le regole del software

L’esperto consiglia poi di mantenere sempre aggiornato il proprio browser, di evitare comportamenti a rischio (ad esempio bisognerebbe utilizzare solo app certe), di proteggere il proprio account online con l’autenticazione a due fattori e di installare sul proprio computer un sistema operativo diverso, ad esempio Linux che è un open source. Certo, bisogna essere un po’ “smanettoni” per fare tutti questi passaggi, ma di sicuro i propri smartphone e pc saranno non solo più sicuri, ma anche longevi.