Servizi digitali e pandemia: per un italiano su due la connessione è irrinunciabile

I servizi digitali sono uno dei settori più fortemente impattati dal Covid-19 e dalle nuove condizioni di vita portate dalla pandemia. Come mai prima di allora, connessione e tecnologia si sono configurati come bisogni irrinunciabili e primari. Tra smart working, dad e incontri online con amici e parenti, il rapporto Digital Home Study di EY ha quantificato bisogni e timori di questa nuova dimensione ultra digitale. 

Videochiamate professionali e dad le “scoperte” portate dal Covid

Uno degli effetti della pandemia è stata la spinta verso nuovi servizi digitali. La tendenza è globale, ma in Italia a causa di un’iniziale condizione di arretratezza è risultata ancora più marcata. Secondo il report di EY, un italiano su tre ha utilizzato per la prima volta una videochiamata per lavoro, contro il 20% dei francesi e il 18% dei tedeschi. La didattica online è stata una novità per il 30% degli italiani e il 23% ha utilizzato per la prima volta i servizi sanitari digitali (10% in più rispetto a Francia e Germania). 

Se digitalizzazione fa rima con preoccupazione

La digitalizzazione porta grandi vantaggi e benefici, ma anche una certa dose di ansia. In particolare, i nostri connazionali sono preoccupati dalla tutela della loro privacy. 
Rispetto al pre-pandemia, il 37% degli italiani afferma di essere più preoccupato sulla riservatezza dei propri dati. Il 66% sostiene di essere estremamente prudente nel condividere informazioni personali online. Inoltre, sono sempre di più gli utenti preoccupati per l’impatto  delle tecnologie sul “benessere digitale”. Un italiano su due sostiene di fare più attenzione alle conseguenze dell’utilizzo di Internet sul proprio benessere psicofisico rispetto a quanto facesse prima del Covid-19. Il 52% cerca di ritagliarsi dei momenti lontano dal proprio smartphone e il 39% pensa di passare troppo tempo davanti agli schermi.

Rete fissa, bisogno di trasparenza

Il 61% degli utenti ritiene che la trasparenza, soprattutto nei piani tariffari, sia il requisito principale  per scegliere il fornitore di servizi di rete fissa. Seguono la velocità della rete (59%) e la qualità del supporto tecnico (44%). Tutto questo, però, non significa che il fattore prezzo sia senza importanza. Mediamente, infatti, i consumatori non riescono a percepire le reali differenze tra i servizi offerti (un italiano su quattro non conosce la massima velocità della propria connessione). E alla fine si gioca tutto sul prezzo.
Così – sottolinea il report – gli operatori cercano nuovi clienti applicando sconti tramite la vendita di più servizi. Già il 25% degli intervistati ha un abbonamento Internet che tiene insieme rete fissa e mobile, e il 49% prenderà presto in considerazione questa opzione. Inoltre, il 52% pensa di poter ottenere un risparmio considerevole tramite acquisti bundle “rete fissa e mobile” da uno stesso operatore. Uno su due gradisce l’abbinamento rete fissa-pay tv e  il 30% guarda a offerte che integrino pacchetti fitness-salute-benessere. Di più, e insieme, è meglio.