I trend dell’innovazione del 2021? Dalla dieta “plant based” al benessere mentale fino al cashless

Sarà sempre la tecnologia, in tutti gli ambiti, a guidare i trend per le innovazioni del 2021. Per scoprire in anteprima quali saranno le tendenze clou del nuovo anno, TechVocacy – piattaforma aggiornata con oltre 500 fonti e che raccoglie migliaia di contenuti internazionali –  ha individuato i cinque trend che avranno un forte impatto nel prossimi 12 mesi. “Nel corso di tutto l’anno analizziamo articoli, dati, ricerche, report e qualunque tipo di informazione presente online e, per ogni settore monitorato, individuiamo alcuni temi ricorrenti sui quali si concentra l’interesse di aziende e startup, oltre che dei consumatori. I risultati delle nostre ricerche si basano sulla convergenza di tre macro forze ovvero la tecnologia che nasce e viene diffusa sul mercato, il consumatore con i suoi bisogni e desideri e, infine, i business model e la loro evoluzione che determinano gli indirizzi degli investimenti. Questi tre elementi a nostro avviso sono quelli che danno vita ai cambiamenti dell’innovazione” ha spiegato all’Ansa Riccardo Secco Founder di TechVocacy.

Dal benessere mentale alla “plant based” revolution

L’indagine evidenzia, anche se ce ne siamo accorti tutti, che questo 2020 ha messo a dura prova il nostro benessere mentale. La riprova? Solo lo scorso settembre ci sono state 1,8 milioni di ricerche su Google per il termine “ansia”, con un aumento del 20% rispetto al 2019. Da questo evidente bisogno scaturiscono prodotti e soluzioni tecnologici dedicati, come le app B2C, supporti per dormire bene, applicazioni per meditare e liberare il cervello, piattaforme di supporto psicologico e programmi di corporate wellness. Un’altra tendenza che riguarda a 360 gradi i nostri consumi è quella che privilegia i prodotti privi di derivati animali, sia per motivi di salute sia per una sempre maggiore attenzione all’ambiente e alla natura. Ecco che anche le grandi catene del fast food hanno iniziato a proporre hamburger a base vegetale, altri celebri brand stanno studiano alternative al latte e allo yogurt, e pure il settore della moda sta scoprendo nuovi filati totalmente sostenibili e “verdi”.

I social? Non sono più un posto per giovani

A sorpresa, si scopre che i più giovani stanno perdendo un po’ di entusiasmo nei confronti dei social media, forse eccessivamente affollati, chiassosi e litigiosi. Secondo Edison Research e Triton Digital, l’utilizzo dei social media da parte degli americani tra i 12 e i 34 anni si è stabilizzato o sta diminuendo. Secondo Global Web Index, la quantità di tempo che Millennials e Gen Z spendono sulle piattaforme social è piatta, in declino o non aumenta così tanto come negli anni passati. L’alternativa?  La nuova tendenza si chiama “digital gardens”, ovvero spazi chiusi dove gli utenti si riuniscono in piccoli gruppi accomunati da interessi condivisi. Un’opportunità anche per i brand, che potranno proporrsi come padroni di casa di questi piacevoli luoghi digitali.

Addio al contante e sì a prodotti basati sullo studio del DNA

Complici anche i mesi in lockdown, che hanno fatto diffondere i pagamenti digitali, la strada è segnata: il cashless sarà sempre più diffuso anche offline, nel segno della sicurezza e della comodità. Infine, grazie ad un costo che diminuisce a velocità esponenziale, i test del DNA stanno diventando sempre più accessibili e fruibili. La tendenza? Offrire prodotti veramente su misura per ogni cliente, dalla crema per la pelle allo shampoo, grazie a dei kit che permettono all’utente di verificare le proprie caratteristiche genetiche.

Sarà sempre la tecnologia, in tutti gli ambiti, a guidare i trend per le innovazioni del 2021. Per scoprire in anteprima quali saranno le tendenze clou del nuovo anno, TechVocacy – piattaforma aggiornata con oltre 500 fonti e che raccoglie migliaia di contenuti internazionali –  ha individuato i cinque trend che avranno un forte impatto nel prossimi 12 mesi. “Nel corso di tutto l’anno analizziamo articoli, dati, ricerche, report e qualunque tipo di informazione presente online e, per ogni settore monitorato, individuiamo alcuni temi ricorrenti sui quali si concentra l’interesse di aziende e startup, oltre che dei consumatori. I risultati delle nostre ricerche si basano sulla convergenza di tre macro forze ovvero la tecnologia che nasce e viene diffusa sul mercato, il consumatore con i suoi bisogni e desideri e, infine, i business model e la loro evoluzione che determinano gli indirizzi degli investimenti. Questi tre elementi a nostro avviso sono quelli che danno vita ai cambiamenti dell’innovazione” ha spiegato all’Ansa Riccardo Secco Founder di TechVocacy.

Dal benessere mentale alla “plant based” revolution

L’indagine evidenzia, anche se ce ne siamo accorti tutti, che questo 2020 ha messo a dura prova il nostro benessere mentale. La riprova? Solo lo scorso settembre ci sono state 1,8 milioni di ricerche su Google per il termine “ansia”, con un aumento del 20% rispetto al 2019. Da questo evidente bisogno scaturiscono prodotti e soluzioni tecnologici dedicati, come le app B2C, supporti per dormire bene, applicazioni per meditare e liberare il cervello, piattaforme di supporto psicologico e programmi di corporate wellness. Un’altra tendenza che riguarda a 360 gradi i nostri consumi è quella che privilegia i prodotti privi di derivati animali, sia per motivi di salute sia per una sempre maggiore attenzione all’ambiente e alla natura. Ecco che anche le grandi catene del fast food hanno iniziato a proporre hamburger a base vegetale, altri celebri brand stanno studiano alternative al latte e allo yogurt, e pure il settore della moda sta scoprendo nuovi filati totalmente sostenibili e “verdi”.

I social? Non sono più un posto per giovani

A sorpresa, si scopre che i più giovani stanno perdendo un po’ di entusiasmo nei confronti dei social media, forse eccessivamente affollati, chiassosi e litigiosi. Secondo Edison Research e Triton Digital, l’utilizzo dei social media da parte degli americani tra i 12 e i 34 anni si è stabilizzato o sta diminuendo. Secondo Global Web Index, la quantità di tempo che Millennials e Gen Z spendono sulle piattaforme social è piatta, in declino o non aumenta così tanto come negli anni passati. L’alternativa?  La nuova tendenza si chiama “digital gardens”, ovvero spazi chiusi dove gli utenti si riuniscono in piccoli gruppi accomunati da interessi condivisi. Un’opportunità anche per i brand, che potranno proporrsi come padroni di casa di questi piacevoli luoghi digitali.

Addio al contante e sì a prodotti basati sullo studio del DNA

Complici anche i mesi in lockdown, che hanno fatto diffondere i pagamenti digitali, la strada è segnata: il cashless sarà sempre più diffuso anche offline, nel segno della sicurezza e della comodità. Infine, grazie ad un costo che diminuisce a velocità esponenziale, i test del DNA stanno diventando sempre più accessibili e fruibili. La tendenza? Offrire prodotti veramente su misura per ogni cliente, dalla crema per la pelle allo shampoo, grazie a dei kit che permettono all’utente di verificare le proprie caratteristiche genetiche.