Le piccole e medie imprese vogliono assumere, ma mancano i profili tecnici

Pur nello tsunami del Covid-19, le Pmi italiane hanno dimostrato un’eccezionale resilienza. E non solo: hanno anche continuato ad assumere, cercando di attrarre personale e sviluppare competenze per gestire la trasformazione digitale che sta ridefinendo le tecniche produttive e le relazioni con i clienti. Fin qui, le buone notizie, che confermano l’ottima tenuta del sistema imprenditoriale nazionale. Però non mancano le criticità, prima fra tutte la difficoltà a reperire figure professionali con la giusta formazione tecnica. A rivelarlo è l’ultimo Market Watch Pmi di Banca Ifis, realizzato in collaborazione con Format Research su un campione rappresentativo di 500 aziende, secondo cui l’83% delle imprese dichiara di aver bisogno di assumere personale con nuove competenze. Un trend manifestatosi lungo tutto il triennio 2019-2021 che è confermato anche per i prossimi due anni. Accanto ai profili tecnici, sono ambiti quelli digitali e, in particolare, specializzati in tecnologie 4.0.

Mismatch tra domanda e offerta di competenze

Il report Market Watch Pmi di Banca Ifis individua un mismatch tra domanda e offerta di competenze che emerge con forza sul fronte delle conoscenze tecnico-digitali: il 58% delle aziende che reputa necessarie nuove skill in ambito produttivo non trova il personale ricercato, così anche per il 37% delle imprese che considera fondamentale la capacità di gestione delle tecnologie 4.0. Anche le abilità “soft” risultano difficili da incrociare, in particolare la flessibilità (40%), il problem solving e la capacità decisionale (entrambe al 37%), la gestione dello stress (35%). Quasi la metà delle aziende (48%) si affida al passaparola e alle relazioni territoriali per trovare le persone giuste, il 41% alle società di selezione del personale. Solo il 14% attiva collaborazioni con Università e Istituti Tecnici Superiori e il 6% si rivolge ai centri per l’impiego.

Le figure più richieste

In base ai dati emersi dal report, si scopre anche quali sono le figure più ricercate dalle piccole e medie imprese italiane. Il 59% delle Pmi dichiara di aver bisogno di nuove competenze legate alle tecniche di produzione specifiche per il proprio settore; il 28% di collaboratori in grado di gestire soluzioni digitali; il 26% di profili amministrativi e il 24% di soggetti specializzati nell’industria 4.0. Per l’8%, infine, sono necessarie risorse esperte nell’area Smac (social, mobile, analytics, cloud). Tra l’altro, avvisa ancora l’indagine, la richiesta di conoscenze specifiche continuerà anche nel futuro. Nel prossimo triennio, le figure esperte di tecniche produttive rimarranno le più ricercate (42%), seguite da quelle che possono contare su competenze digitali e 4.0 (entrambe al 39%).