Resto al Sud, come funziona l’incentivo per i giovani imprenditori del Mezzogiorno

Ha ufficialmente preso il via ‘Resto al Sud’, l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali da parte dei giovani under 36 residenti nelle otto regioni del Mezzogiorno. Chi desidera far decollare il proprio progetto imprenditoriale nelle zone coinvolte, e chiedere le relative agevolazioni, può presentare domanda sul sito di Invitalia. ‘Resto al Sud’ è promosso dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, è gestito da Invitalia e ha una dotazione finanziaria di 1.250 milioni di euro.

“Il Mezzogiorno ha ripreso a crescere, ma c’è bisogno ora di consolidare i risultati raggiunti negli ultimi tre anni. Con ‘Resto al Sud’ puntiamo a ribaltare la percezione del fare impresa nel Meridione, da chimera o prospettiva impossibile a volano per la crescita. Per la prima volta, il governo ha messo in campo un incentivo che può coprire fino al 100% dell’investimento proposto dai neoimprenditori”, ha detto all’agenzia AdnKronos Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia.

Nessuna scadenza ne click day

La domanda si presenta esclusivamente on line sul sito di Invitalia. Chi vuole chiedere gli incentivi deve, quindi, registrarsi ai servizi online di Invitalia e poi entrare nell’area riservata. ‘Resto al Sud’ non è un bando: quindi non ci sono scadenze, né graduatorie. Le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo, a partire dal 15 gennaio, fino ad esaurimento fondi. Vengono finanziate solo quei piani in regola con i requisiti previsti dalla legge e che contengano un progetto di impresa valido e sostenibile.L’esito della valutazione viene comunicato normalmente entro 60 giorni dalla presentazione della domanda.

A chi si rivolge

‘Resto al Sud’ si rivolge ai giovani tra i 18 e i 35 anni residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che non siano titolari di altre imprese attive, che non abbiano beneficiato di altre agevolazioni negli ultimi tre anni. Possono presentare la domanda singoli giovani o gruppi di giovani che, successivamente alla data del 21 giugno 2017, si sono costituiti o si costituiranno rispettivamente in ditte individuali o società, anche cooperative.

La copertura coinvolge tutti i settori, tranne le libere professioni e il commercio. Il finanziamento massimo è di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare a un massimo di 200.000 euro nel caso di più richiedenti (già costituiti in società o prossimi alla costituzione).

Gli ambiti del finanziamento

Il finanziamento ottenuto può essere utilizzato per interventi su beni immobili, per l’acquisto di macchinari e attrezzature oppure di programmi e servizi informatici, per coprire le spese di avvio delle attività (escluse progettazione, consulenze o costo del personale). Consulenza e assistenza saranno offerte da enti accreditati presso Invitalia. “Le agevolazioni sono erogate in regime di ‘de minimis’ e coprono il 100% delle spese. Consistono in un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma di spesa e in un finanziamento bancario per il restante 65% concesso da un istituto di credito che aderisce alla convenzione tra Invitalia e Abi. Il finanziamento bancario è garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi e dovrà essere restituito in 8 anni di cui due di preammortamento. E’ previsto inoltre un contributo che coprirà gli interessi” si legge ancora nella specifica.