Varata la Nadef, previsione Pil +6% nel 2021

Un rimbalzo del Prodotto Interno Lordo del 6%, un rapporto deficit/Pil al 7% e un debito/Pil al 155,6%: sono le previsioni per il 2021 contenute nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) 2020, approvata dal Consiglio dei Ministri su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri. La Nota, “in stretta coerenza con il prossimo Piano nazionale di ripresa e resilienza”, spiega Palazzo Chigi in un comunicato definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima legge di bilancio, che avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2021-2023.

Gli obiettivi degli interventi contenuti nella Nota

Gli interventi contenuti nella Nota saranno principalmente rivolti a sostenere, nel breve termine e per tutta la durata della crisi da Covid-19, i lavoratori e i settori produttivi più colpiti, valorizzando appieno le risorse messe a disposizione dal programma Next Generation EU per realizzare investimenti e riforme di vasta portata e profondità.

Saranno anche rivolti ad attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario, riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli.

Inoltre, serviranno ad assicurare un miglioramento qualitativo della finanza pubblica, spostando risorse verso gli utilizzi più opportuni a garantire un miglioramento del benessere dei cittadini, dell’equità e della produttività dell’economia. Ulteriore obiettivo degli interventi è quello di ricondurre l’indebitamento netto della Pubblica amministrazione verso livelli compatibili con una costante e sensibile riduzione del rapporto debito/Pil.

Rispetto al 2020 il rapporto debito/Pil è previsto in calo del 2,4%

Per quanto riguarda la programmazione delle finanze pubbliche, per il 2021 la Nadef fissa un obiettivo di indebitamento netto (deficit) pari al 7% del prodotto interno lordo (Pil). Rispetto alla legislazione vigente, che prevede un rapporto deficit/Pil pari al 5,7%, si presenta quindi lo spazio di bilancio per una manovra espansiva pari a 1,3 punti percentuali di Pil (oltre 22 miliardi di euro). Rispetto al 2020, nel quadro programmatico di finanza pubblica, il rapporto debito/Pil nel 2021 è previsto in calo del 2,4%, portandosi dal 158% al 155,6%.

Riportare il debito della PA sotto il livello pre-Covid entro la fine del decennio

Per gli anni successivi, riporta Italpress, viene delineato un percorso di graduale rientro del rapporto, con l’obiettivo di riportare il debito della PA al di sotto del livello pre-Covid entro la fine del decennio.

“Grazie al sostegno alla crescita assicurato dalle misure espansive – sottolinea Palazzo Chigi – nel 2021 è attesa una crescita programmatica del Pil pari al 6% (rispetto a una crescita tendenziale del 5,1%), che nel 2022 e nel 2023 si attesterà rispettivamente al 3,8% ed al 2,5%”.