Rapporto Manageritalia, le donne alla conquista dei vertici aziendali

Primo, vero anno di pandemia, e di conseguenza di crisi generalizzata, il 2020 ha visto anche l’aumento delle donne ai vertici delle aziende italiane. Il dato emerge dal Rapporto di Manageritalia sui dirigenti privati reso noto come ogni anno per la Festa della donna con un’elaborazione degli ultimi dati ufficiali Inps.
“La crescita del numero delle dirigenti e dei dirigenti – afferma Mario Mantovani, presidente Manageritalia – dimostra come anche durante la pandemia le aziende strutturate abbiano puntato su competenze e gestione manageriale per resistere e prepararsi a cogliere le opportunità del loro specifico mercato nel post pandemia. Un chiaro segno della necessità di affrontare le crisi puntando su un approccio manageriale e strategico capace di gestirle con successo le trasformazioni anche repentine, arrivando a definire quei cambiamenti nei modelli di business e nell’organizzazione del lavoro indispensabili per competere”.

I numeri della crescita

Più donne, dicevamo. Ma quante di più? Non molte, ma conta il trend. Se nel 2019 i dirigenti uomini erano 94.332 e le donne 21.116, nel 2020 aumenta il numero di queste ultime del 4,9% (22.147) mentre diminuisce dello 0, 37% il numero degli uomini (-353). Il dato totale dei dirigenti, grazie esclusivamente alla crescita delle donne manager, registra un incremento dello 0,59%, con 678 dirigenti in più nel 2020 rispetto al 2019.
“Il fatto che a trainare la crescita dei dirigenti siano state le donne – prosegue Mantovani – è la conferma dei fenomeni in atto: nella dirigenza privata da anni si vedono uscire coorti quasi esclusivamente maschili ed entrare nuovi manager che sempre più spesso sono donne, scelte per formazione, competenze e capacità. E tutto questo trova una spinta formidabile nel parallelo fenomeno che avviene tra le donne che ricoprono in azienda un ruolo di quadro, che avanzando poi di carriera diventano dirigenti”.

Dal 2008, piccoli numeri per grandi cambiamenti

Ampliando il periodo di osservazione agli anni compresi tra il 2008 e il 2020, si osserva che in questi ultimi 12 anni a fronte di un calo dei dirigenti del 2,4%, le donne sono cresciute del 56,3%, mentre gli uomini sono diminuiti del 10,3%. Un fenomeno spiegabile con la maggior presenza delle donne nella fascia più giovane dei dirigenti (33% tra gli under 35) e tra i quadri. In questi casi, dunque, la ‘quota rosa’ incide nei processi di ricambio generazionale.
Dall’analisi dei dati regionali la crescita dei dirigenti nell’ultimo anno è più elevata in Basilicata (+5,2%), seguita da Umbria (+3,5%), Sardegna (+2,8%) e Lombardia (+1,5%). Le donne dirigenti sono cresciute in tutte le regioni, eccetto Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia e Molise. A livello settoriale crescono soprattutto i settori della sanità (+8,6%), dei servizi di informazione e comunicazione (4,7%), attività professionali, scientifiche e tecniche (4%) e attività immobiliari (3,7%).