Appuntamento con la sveglia del mattino: come si comportano gli italiani?

Qual è il compagno di “sveglia” degli italiani? Con quale strumento preferiscono alzarsi? Tra i mezzi prediletti vince la sveglia dello smartphone (73%), ma circa 1 su 10 è ancora affezionato a quella analogica (9%) o confida nel suo orologio biologico (11%). Qualunque sia il device per alzarsi, quello che resta una costante è la pochissima voglia di scendere dal letto. Tanto che la gran parte degli italiani posticipa la sveglia fino all’ultimo secondo. Sono solo alcuni dei risultati emersi dall’indagine condotta da Emma – The Sleep Company che ha esplorato il rapporto degli abitanti del Bel Paese con il trillo del mattino.  

I consigli del buon giorno

Per comprendere quali siano le buone regole della sveglia, Emma Company ha coinvolto Theresa Schnorbach, psicologa specializzata in terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia e Sleep Scientist. Per combattere “l’ansia da sveglia”, ci sono 4 strategie da seguire.  Prima, evitare l’uso di sveglie in vacanza e nei fine settimana: nei giorni liberi meglio non affidarsi al trillo della sveglia, poco funzionale per il fisico e la mente e aiutare il corpo a riscoprire quei segnali naturali che indicano l’ora di destarsi. Seconda, utilizzare una sveglia “Sunrise” durante i giorni lavorativi: è uno strumento più “soft” dello squillo della sveglia, per un “buongiorno” senza stress. Si tratta di modelli che non emettono suoni o vibrazioni, ma favoriscono il risveglio con un graduale aumento della luminosità nell’arco di alcuni minuti. Terza regola, individuare il momento giusto: è ideale svegliarsi ogni giorno sempre alla stessa ora per allenare il corpo a una sana routine di sonno, regolare e costante. Un consiglio pratico potrebbe essere di impostare la sveglia alcuni minuti prima rispetto al momento di alzarsi dal letto, in modo che il corpo si prepari ad affrontare la giornata senza sentirsi eccessivamente stressato. Infine, quarta dritta: scegliere la fase di sonno corretta per il risveglio. Uno dei motivi per cui ci si può sentire poco riposati al mattino è che si viene destati durante la fase di sonno errata, ovvero sonno profondo o REM. 

Aprire gli occhi, che fatica

Aprire gli occhi la mattina è un compito difficile; basti pensare che per quasi 1 italiano su 5 (17%) è necessario che suonino più sveglie o che ci sia qualcuno che fisicamente vada a chiamarlo in camera. Non solo, neanche smettere di crogiolarsi sotto le coperte è semplice, basti pensare che per 1 su 10 (10%) trascorrono ben 30 minuti dal suono della sveglia al momento effettivo di alzarsi dal letto. Non sorprende dunque che posticipare la sveglia sia una filosofia di molti abitanti dello Stivale; infatti, più di un terzo di loro (36%) lo fa quotidianamente, il 16% solo in settimana e il 15% durante i weekend. Tra chi la mattina si concede qualche secondo di sonno in più con il pulsante “snooze”, più della metà (52%) si limita a rimandare la sveglia una volta, ma non manca chi lo schiaccia almeno un paio di volte (19%) o chi posticipa oltre le tre volte (22%).