Baby Boomer: perchè è la generazione sotto i riflettori dei marketers?

Negli ultimi 50 anni i Baby Boomer , quelli che oggi hanno tra 60 e 78 anni, hanno esercitato una grande influenza culturale, e oggi controllano buona parte della ricchezza dei Paesi più affluenti. È quindi imperativo per le aziende continuare a comprenderli, perché sono la prima generazione che ha dimostrato al mondo cosa significa davvero innovare, tanto da trasformare il segmento ‘senior’ in qualcosa che prima non esisteva.

Insomma, più longevi, più ricchi dei giovani, con più tempo a disposizione (a meno che non decidano di continuare a lavorare), i Boomers non sono gli anziani di una volta.
Un esercito che nel 2024 conta 9,7 milioni di individui in Spagna, 12,9 milioni in UK, 13,6 milioni in Italia, 14,3 milioni in Francia, 18,3 milioni in Germania.

Tanti progetti, tanti consumi

Quali sono, quindi, i trend che i marketers devono tenere in considerazione sui Boomer? 
Mentre la generazione precedente (nati fra il ’25-‘45) ha smesso di lavorare dopo 65 anni, alcuni Boomer continuano a farlo, spesso, per mantenere il livello di benessere e sostenere i figli adulti o per necessità di sentirsi inseriti nella vita sociale.

Parallelamente, iniziano altri progetti. Chi lavora continua a investire nei trasporti, abbigliamento, pasti fuori casa o tecnologia aggiornata, chi si ritira amplia i consumi del tempo libero (sport, cultura, viaggi). Per tutti cresce la centralità del benessere. Esercizio fisico e alimentazione corretta possono allontanare l’invecchiamento, ma non scongiurarlo, quindi aumenta la spesa la salute e la cura di sé. 

Welfare familiare e donne protagoniste delle decisioni d’acquisto

Per la prima volta un enorme numero di donne ha lavorato fuori casa e ora può disporre di maggior tempo e soldi da dedicare a sé. E se gli investimenti in cultura e viaggi parlano al femminile, le donne sono sempre più protagoniste anche delle decisioni di acquisto di auto e dotazioni della casa.

Il sostegno alla famiglia in senso lato (figli e nipoti) assume intensità diverse nelle grandi o piccole città, nei segmenti di status alto o basso, ma resta una rete di protezione importante (welfare familiare). Al contempo, nonni e consuoceri influenzano e contribuiscono alle decisioni di acquisto anche delle famiglia dei figli.
Quando poi inflazione e tassi crescono la duplice esigenza di salvaguardare il patrimonio e farlo fruttare coinvolge anche il supporto di figli e nipoti.

Digital education e stimoli alimentari 

La pandemia è stato un catalizzatore per una generazione da sempre ignorata dai digital marketer. Questa fascia anagrafica ha iniziato a ‘frequentare’ più spesso i social, fare acquisti ed effettuare pagamenti virtuali. Si sono sviluppate nuove forme di alfabetizzazione digitale trasformate in nuove abitudini destinate a restare.

Ma i senior sono comunque sottoposti anche a nuovi stimoli alimentari (nuove mode, integrazioni con proteine, vitamine o altro), e sarà interessante monitorare il livello di attrazione per queste nuove proposte.