Le skills più introvabili dalle imprese? Cybersecurity, sviluppo software e AI 

Lo ha scoperto la survey condotta dalla startup TimeFlow: le skills più introvabili dalle imprese sono quelle relative alle aree della cybersecurity, dello sviluppo software e programmazione, e in misura leggermente inferiore, del settore dell’Intelligenza artificiale. Uno skills gap negativo, ma solo per il 28% degli intervistati, mentre il restante 72% ritiene che una scarsa concorrenza sia un fattore di mercato positivo, in quanto accresce la probabilità di ricevere un lavoro. Inoltre, sono le imprese di maggiori dimensioni a non essere intimorite dall’aumento della concorrenza, e a vedere criticità nella situazione attuale. Al contrario, sono soprattutto le aziende di più piccole dimensioni, e meno propense a fare investimenti in marketing, a ritenere che il forte disallineamento tra domanda e offerta sia positivo. 

Python, React JS, Jackrabbit le competenze più cercate del Software Developer 

Per chi necessita di trovare un Software Developer da affiancare al proprio team interno, le competenze più difficilmente trovabili sul mercato sono Python (60%), React JS (20%) e Jackrabbit (20%). Le difficoltà più sentite, non ricevere cv in linea con le competenze richieste, e il disallineamento di Ral tra quella offerta e quella richiesta dai Developer. Durante il processo di selezione, vengono valutate positivamente le soft skills di teamwork (33%), puntualità/organizzazione del tempo (22%), attenzione al dettaglio, comunicazione efficace, problem solving, rapidità di apprendimento (11%).

Investire nella formazione o cercare personale all’estero?

In Italia è molto sentita la difficoltà nel trovare elevate competenze all’avanguardia, a causa dei rapidi avanzamenti tecnologici e della scarsità di offerta in determinati settori. A livello di strategie da adottare per superare tali criticità, il 33% ritiene si debba prevedere una maggiore standardizzazione, scalabilità e flessibilità dei sistemi e si debba investire nella formazione. Il 22% pensa che la strategia da adottare sia facilitare l’accesso a mercati esteri in cui sono disponibili competenze tecnologiche a prezzi più competitivi. L’11% vorrebbe automatizzare il più possibile il processo di selezione e ingaggio.

Una disparità ma anche un’opportunità di mercato

“Attraverso la nostra indagine, scopriamo che la carenza di professionisti specializzati, in settori come la cybersecurity, lo sviluppo software e l’Intelligenza artificiale e non solo, è una sfida con cui molte aziende si confrontano. Tuttavia, vediamo in questa disparità un’opportunità di mercato, poiché spinge le imprese a cercare fornitori di competenze tecnologiche sul mercato nazionale e internazionale attraverso nuovi canali – afferma Lorenzo Danese, ceo di TimeFlow -. La nostra mission è creare un futuro in grado di colmare il divario tra domanda e offerta di competenze IT, superando le sfide del mismatch e portando innovazione migliorando contestualmente la qualità di vita dei professionisti del settore”.